Il Parco Naturale Albufera, con una superficie di circa 21mila ettari, è una delle più importanti zone umide d’Europa. Si trova a pochi km dal centro di Valencia e possiede un grande interesse eco-ambientale.
Tre ecosistemi diferenti compongono il Parco Naturale
All’interno del Parco Naturale Albufera possiamo distinguere tre ecosistemi diversi. Il lago, che è il cuore di questo ambiente naturale. Ha una superficie di circa 2mila ettari e possiede una profondità media di circa un metro. Intorno al lago troviamo il secondo ecosistema, formato dalla palude e dalle sue risaie. Il lago è separato dal mare dalla “Devesa”, il terzo ecosistema del Parco Naturale Albufera e uno dei boschi della costa più preziosi del Mediterraneo.
Il lago comunica con il mare attraverso tre canali di drenaggio, chiamati “golas”. La “gola de El Pujol”, la “gola del Perellonet” e la “gola de El Perelló” regolano il livello dell’acqua del lago per mezzo di paratoie, che, quando sono chiuse, permettono l’allagamento delle risaie.
Nonostante la sua origine e il suo legame con il mare, l’acqua del lago è dolce. Il lago si trova ad un metro sopra il livello del mare e questo non permette all’acqua salata del mare di entrare nel bacino del lago. Quest’ultimo e le risaie ricevono l’acqua dei fiumi Júcar e Turia.
Intorno al lago, cuore del Parco Naturale Albufera, si trova uno dei paesaggi più tradizionali del Mediterraneo spagnolo e una delle aree di maggiore valore ecologico di tutta la penisola iberica. Tuttavia, questo tesoro della biodiversità è sotto pressione per le grandi città che lo circondano e per la conseguente eutrofizzazione che non gli permette di raggiungere il suo vero potenziale ecologico. Per questo motivo, anno dopo anno, sono necessari interventi per migliorare la qualità e la quantità dell’acqua che lo alimenta.
Ricordiamo che l’eutrofizzazione è un arricchimento delle acque in sali nutritivi che provoca cambiamenti strutturali all’ecosistema come: l’incremento della produzione di alghe e piante acquatiche, l’impoverimento delle specie ittiche, la generale degradazione della qualità dell’acqua ed altri effetti che ne riducono e precludono l’uso.
L’origine del lago dell’Albufera
L’origine del lago risale a più di un milione di anni fa. La sua formazione è il risultato della chiusura di un golfo marino da parte di un’ampia fascia costiera. Le montagne che circondavano questo golfo si stavano erodendo e i fiumi, specialmente il Turia, contribuirono a trasportare i sedimenti al mare.
Le correnti marine hanno permesso il deposito di questi sedimenti vicino alla costa, creando una fascia di sabbia e detriti che sono emersi, nel tempo, sopra il livello del mare. Su questa “fascia” si formarono dune e crebbe la vegetazione che conosciamo attualmente. Il lago rimase così isolato e la sua comunicazione con il mare drasticamente ridotta.
Sia l’insediamento romano che quello arabo lasciarono traccia della loro ammirazione per la bellezza del lago e dei suoi dintorni. Ma i primi chiari riferimenti al lago li troviamo dopo la “Reconquista” del 1238, quando Re Jaime I sì riservò la proprietà della zona dell’Albufera, della sua “Devesa”, e dei suoi prodotti derivati dalla pesca e dalla caccia. Poco a poco, la coltivazione del riso cominciò ad imporsi e la sua espansione cominciò gradualmente a ridurre la superficie del lago.
Nel 1927, Re Alfonso XIII concesse l’Albufera al Comune di Valencia, ma a quel tempo il lago si era già ridotto del 90% rispetto alla sua area originale.
Un Parco Naturale con edifici e strade al suo interno
Quando si arriva nella zona del paese conosciuto con il nome El Saler, centro abitato che troviamo ad una decina di km dal centro di Valencia, è possibile sorprendersi e scoprire alti edifici che spuntano dalle fronde degli alberi e dalla vegetazione tipica della zona della “Devesa”. Questi stabili sono la testimonianza degl’anni 60/70 quando tutta la zona era sul punto di essere trasformata in un complesso turistico e residenziale. Fortunatamente il progetto non fu mai completamente terminato.
In quegli anni, nel bel mezzo del “boom” turistico spagnolo, la “Devesa” subì un processo urbanistico sconveniente per il suo valore ambientale. Il progetto prevedeva numerose torri di appartamenti, un grande sistema stradale, un porto turistico circondato da case di lusso e persino un ippodromo.
Fortunatamente, la pressione popolare, unita allo slogan “El Saler per al poble”, riuscì a fermare questo usurpo della natura, in un movimento ambientalista senza precedenti. Ma, nonostante ciò, molte cose erano cambiate nella “Devesa”: strade, parcheggi, acqua potabile e reti fognarie, complessi residenziali e un lungomare erano stati costruiti. Inoltre, gran parte delle dune furono distrutte ed il sottobosco compromesso; il terreno fu livellato e la caratteristica morfologia ondulatoria dell’ambiente scomparse.
Allo stesso tempo, tutta la zona Albufera ha vissuto i suoi anni più bui. I centri urbani e gli insediamenti industriali installati nei dintorni scaricavano le loro acque residue direttamente nel lago. In pochi anni, si è passati da un’acqua trasparente con una grande varietà di piante e animali ad un’acqua verde e torbida dovuta alla proliferazione del fitoplancton. Le piante acquatiche e un gran numero di specie animali furono perse.
Il tentativo di recupero dell’ecosistema e la dichiarazione di Parco Naturale
Dall’inizio degli anni ’80 il Comune di Valencia ha iniziato un processo, che continua ancora oggi, per recuperare questi preziosi ecosistemi. Il cammino è ancora lungo, ma dà speranza l’attitudine delle persone che vivono all’interno dell’Albufera, persone che possiedono la forza e la volontà di proteggere l’ambiente, la flora e la fauna che sempre li ha accompagnati.
Questo processo da parte del Comune cominciò con la paralizzazione del piano di urbanizzazione, precedentemente citato, e continuò con una serie di procedure per ottenere la massima protezione della zona. A distanza di anni, le diverse azioni burocratiche portarono, nel 1986, il governo della Comunità Valenciana a dichiarare, i 21mila ettari di superficie occupati dal lago, dalla “Devesa” e dalle risaie, Parco Naturale Albufera.
Tra le varie azioni fu realizzato un osservatorio ornitologico e una riserva naturale, rigenerate parte delle dune e migliorato il sistema di depurazione dell’acqua urbane. Un sito web interessante e che analizza minuziosamente l’Albufera e propone moltissime informazioni è quello della stessa Comunità Valenciana.
Dal 1990 il Parco Naturale dell’Albufera è stato inserito nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale per quanto riguarda gli uccelli. Poco dopo è stato inserito nella “Rete Natura 2000” che raggruppa le aree europee di maggior valore ecologico. Nell’ambito di questo l’Albufera è stata dichiarata zona di Protezione Speciale per gli Uccelli e proposta come luogo di interesse comunitario.
I paesi che si trovano all’interno del Parco Naturale
Consigliamo di visitare la zona del Parco Naturale Albufera ed i diversi paeselli che si trovano al suo interno. Paesi peculiari nei quali è consigliato avvicinarsi per mangiare un buon piatto a base di riso, molti ristoratori sono anche agricoltori e produttori di riso. Logicamente è possibile provare anche tanti altri piatti, oltre la paella e pietanze a base di riso, visto che la zona vive di caccia, pesca ed agricoltura. Tre settori che danno infinite possibilità di combinazioni culinarie.
Pinedo, El Saler, El Palmar, El Perelló e El Perellonet, sono paesi che si trovano tra il mare ed il lago dell’Albufera. Tra questi, El Palmar, si trova in una lingua di terra circondata dalle acque del lago.
Una delle attività simpatiche ed interessanti che si possono svolgere nella zona è un giro in barca dentro il lago dell’Albufera. Se scegliete bene l’azienda o la persona che compie questo tour vi ritroverete a vivere una esperienza unica grazie alle informazioni che è possibile ricevere mentre si naviga. Contattateci.
Come arrivare all’Albufera
Negli ultimi anni la rete di trasporti, che collega Valencia con i paesi marittimi a sud della città, è stata potenziata, anche se, ha dei margini di miglioramento notevoli. La linea autobus, che ci permette di arrivare in queste zone, è la numero 24 e numero 25. Consigliamo di leggere l’articolo “Come arrivare al Parco Naturale Albufera? Nella zona di mare a sud di Valencia” per meglio conoscere i dettagli riguardo i metodi di trasporto consigliati.
Arriva nella zona anche la pista ciclabile che parte dalla Città delle Arti e delle Scienze. Un’ottima pedalata che ci porta all’interno della “Devesa” e con la possibilità di percorrere diversi km lungo le spiagge naturali che caratterizzano la zona. Logicamente anche il taxi, la propria auto e lo scooter affittato possono essere metodi comodi per arrivare in maniera sicuramente più veloce.